VALUTAZIONE DEI RISCHI
NELL’AMBIENTE DI LAVORO
AI SENSI DEL D.Lgs. 626/94
e successive modificazioni ed integrazioni
per il
ISTITUTO XY
Via della scuola, xz - Comune (Prov)
e per la
Succursale
sita in località
eseguita
nei mesi di ................. 2000
(revisione 0)
INDICE
1 DESCRIZIONE GENERALE
1.1 Identificazione
della Scuola - Organizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione
1.2 Caratteristiche
generali della Scuola
1.3 Macchinari
in dotazione; materiali pericolosi presenti; dispositivi di protezione adottati
1.4 Numero,
qualifiche e profilo professionale del personale
2 METODOLOGIA SEGUITA NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
2.1 Riferimenti
normativi e tecnici
2.2 Fattori
di Rischio
2.3 Criteri
di valutazione utilizzati
3 RISULTATI DELLA VALUTAZIONE
3.1 Organizzazione
e gestione
3.2
Salute e
sicurezza di lavoratori e studenti
3.3
Carenze
riscontrate e priorità degli interventi da prevedere - Interventi di competenza
del Comune e/o della Provincia
3.4
Carenze
riscontrate e priorità degli interventi da prevedere - Interventi di competenza
della Scuola
4 PROGRAMMA DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI DI competenza della scuola
4.1 Provvedimenti che verranno presi immediatamente
4.2 Provvedimenti che verranno presi entro 3 mesi
4.3 Provvedimenti che verranno presi in tempi successivi
5 CONTROLLO DELL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA E RIESAME PERIODICO DELL’EFFICIENZA DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
6 ALLEGATI
n. |
Documento |
1 |
Numero, qualifiche
e profilo professionale dei lavoratori addetti |
2 |
Organigramma del
Servizio di Prevenzione e Protezione della Scuola |
3 |
Planimetrie degli
edifici scolastici con indicazione della destinazione dei locali |
4 |
Elenchi delle
materie presenti nei laboratori classificate pericolose, degli impianti e dei
macchinari e dei Dispositivi di Protezione Individuale in dotazione. |
5 |
Elenco delle
dotazioni antincendio |
6 |
Piano di Emergenza |
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Cap. 1 Descrizione generale |
Cap. 2 Metodologia seguita nella valutazione dei rischi |
Cap. 3 Risultati della valutazione |
Cap.4 Priorità degli interventi di adeguamento e relativo programma di
attuazione |
Cap.5 Controllo dell’attuazione del
programma e riesame periodico dell’efficienza delle misure di prevenzione e
protezione |
Allegati |
n° revisione |
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0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
data approvazione |
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Capo di Istituto |
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firma
Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione |
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firma
Medico Competente |
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firma
Rappresentante Lavoratori per la Sicurezza |
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La valutazione dei rischi e la redazione di questo documento sono stati effettuati, con il controllo del Capo di Istituto, da........................., che si è avvalso della collaborazione dei sigg. ..................................... e del Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza ..................... ed ha tenuto conto dei commenti e delle osservazioni dei lavoratori coinvolti.
Criteri di
revisione:
I capitoli del presente documento sono singolarmente passibili di revisione secondo i criteri temporali prescritti dal D.Lgs 626/94. In linea generale le revisioni sono richieste:
- in occasione di modifiche significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori (Art.4 comma 7)
- in particolare all’atto della scelta di nuove attrezzature di lavoro, sostanze o preparati chimici impiegati, di modifiche della destinazione d’uso di locali, di sensibili variazioni nel numero delle persone presenti nella scuola.
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n°
revisione |
data
approvazione |
firma
del Capo
di Istituto |
firma
Responsabile S.P.P. |
firma
Medico
Competente |
firma
Rappresentante Lavoratori |
Cap. 1 |
0 |
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SCUOLA |
ISTITUTO XY |
CAPO DI ISTITUTO (datore di lavoro) |
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N. ADDETTI |
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ORARIO DI LAVORO |
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ORARIO LEZIONI |
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SCUOLA |
SEDE PRINCIPALE |
VIA |
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TEL. |
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FAX |
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SCUOLA |
SUCCURSALE |
VIA |
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TEL. |
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FAX |
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Il Servizio di Prevenzione e Protezione è costituito dal Responsabile nella persona di
..........................
il quale si avvale del supporto dei sigg. ..................................................................., in qualità di addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione, nonché, nella fase iniziale, del supporto del consulente esterno incaricato di collaborare alla redazione del Documento di valutazione dei rischi.
La sua nomina è stata comunicata agli Organi di vigilanza in data ....................
I
preposti aventi responsabilità in materia di Prevenzione e Protezione ai sensi
delle vigenti normative e per quanto di loro competenza sono individuati, per
la struttura in esame, nelle
funzioni dei Collaboratori del Preside,
che sono .......................................................... In
particolare il Vicepreside, ............................................., che
sostituisce con delega scritta il Preside in caso di assenza, ne assume le
responsabilità per quanto concerne la gestione corrente.
L’elenco completo del personale addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione ed alla gestione dell’emergenza è riportato in Allegato 2.
La Scuola è costituita da una Sede principale e da una Succursale.
In Allegato 3 sono riportate le planimetrie complete della Sede principale e della Succursale, dalle quali si possono desumere le ubicazioni dei diversi locali, delle aule speciali ed in generale dei diversi ambienti coperti o all’aperto.
Breve descrizione degli edifici scolastici:
ubicazione
tipologia, anno di costruzione
n. piani fuori terra
n. piani interrati o seminterrati
area esterna complessiva ed eventuali strutture esterne
numero e tipologia aule.
L'elenco dettagliato dei
materiali impiegati aventi rilevanza dal punto di vista della sicurezza e della
salute dei lavoratori, ossia le sostanze e i preparati classificati pericolosi
ai sensi delle vigenti normative, è riportato nell'Allegato 4. In tale allegato
sono riportati anche gli elenchi dettagliati dei macchinari e degli impianti in
dotazione alla Scuola e dei Dispositivi di Protezione Individuale.
Il numero, la qualifica ed il profilo professionale del
personale sono riportati in Allegato 1.
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n°
revisione |
data
approvazione |
firma
del Capo
di Istituto |
firma
Responsabile S.P.P. |
firma
Medico
Competente |
firma
Rappresentante Lavoratori |
Cap. 2 |
0 |
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A norma dell'Art. 4 del D.Lgs n. 626/94, la Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei lavoratori è il primo e più importante adempimento da ottemperare da parte del Datore di Lavoro per arrivare ad una conoscenza approfondita di qualunque tipo di rischio presente nella propria realtà aziendale; passo questo che è preliminare a tutta la successiva fase di individuazione delle misure di prevenzione e protezione e di programmazione temporale delle stesse.
L’Art.2 del D.Lgs n.626/94 nel definire il “lavoratore” agli effetti delle disposizioni di cui al detto decreto, recita: “sono equiparati (...) gli utenti dei servizi di orientamento universitaria e professionale avviati presso datori di lavoro (...), gli allievi degli istituti di istruzione ed universitari, e i partecipanti a corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, macchine, apparecchi ed attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici, biologici.(...)”
All’Art.4, comma 2 è prescritta l’elaborazione di un documento contenente:
1. una relazione sulla Valutazione dei Rischi;
2. l’Individuazione delle Misure di Prevenzione e Protezione da attuare in conseguenza degli esiti della Valutazione;
3. il Programma di Attuazione delle Misure di Prevenzione e Protezione individuate.
Da un punto di vista generale il Decreto impone che la relazione sulla Valutazione dei Rischi debba contenere una descrizione dei "criteri adottati per la Valutazione stessa" (art. 4, comma 2,a).
Questo orientamento di fondo è ripreso e confermato nel documento “Orientamenti riguardo alla valutazione dei rischi sul lavoro”, emesso da Comunità Europea DG V/E/2 unità medicina e igiene del lavoro (CEE), allo scopo di “fornire orientamenti riguardo alle modalità della Valutazione dei Rischi sul Lavoro” attraverso una descrizione dei “passi da compiere in vista della identificazione dei mezzi più opportuni per eliminare i rischi, oppure per controllarli”.
Si afferma poi che “l’obiettivo della valutazione dei rischi consiste nel consentire al datore di lavoro di prendere i provvedimenti che sono effettivamente necessari per la salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori”.
La determinazione della funzione di rischio presuppone di definire un modello dell’esposizione dei lavoratori ad un dato pericolo, che consenta di porre in relazione l’entità del danno atteso con la probabilità del suo verificarsi, e questo per ogni condizione operativa all’interno di certe ipotesi al contorno.
Le linee guida contenute negli orientamenti CEE consigliano di riservare solamente ad “alcuni problemi complessi” l’adozione di “un modello matematico di valutazione dei rischi quale ausilio in sede decisionale”, come tale “riservato agli specialisti”, mentre “nella grande maggioranza dei posti di lavoro, l’espressione matematica di ciò che può essere considerato un rischio accettabile è sostituita dalla messa in atto di un modello di buona pratica corrente”.
Tradotto in pratica, ciò significa che, almeno nella generalità delle Aziende e delle situazioni, il rischio sul lavoro non potrà che essere valutato con mezzi più semplici e, in generale, anche più efficaci e speditivi.
Uno strumento generale di valutazione dei rischi professionali dovrà quindi rifarsi, almeno in prima istanza, a criteri operativi semplificati che consentano di soddisfare comunque ad alcuni requisiti, peraltro definiti in altrettante fasi dalle stesse linee guida europee:
I. assicurare la maggiore sistematicità possibile al fine di garantire l’Identificazione di tutti i possibili rischi presenti; volendo specificare più in dettaglio, questo include due momenti concettualmente distinti:
A. Individuazione e caratterizzazione delle fonti potenziali di pericolo (sostanze, macchinari, agenti nocivi, ecc. ..).
Questa fase deve consentire di conoscere le evidenze oggettive di tipo tecnico ed organizzativo che possono generare rischi per i lavoratori. Il rischio si genera nel caso in cui, evidentemente, siano presenti lavoratori esposti a ciascuna fonte individuata.
B. Individuazione e caratterizzazione dei soggetti esposti: esame di ciascun gruppo di soggetti esposti alla fonte di pericolo ed individuazione del tipo di esposizione in funzione di una molteplicità di parametri, che vanno rilevati (fattori di prevenzione e protezione dei soggetti a rischio), quali:
· grado di formazione / informazione;
· tipo di organizzazione del lavoro ai fini della sicurezza;
· influenza di fattori ambientali, psicologici specifici;
· presenza e adeguatezza dei Dispositivi di Protezione Individuale;
· presenza e adeguatezza di sistemi di protezione collettivi;
· presenza e adeguatezza di Piani di Emergenza, Evacuazione, Soccorso;
· Sorveglianza Sanitaria
II. procedere alla Valutazione dei rischi in senso stretto, per ciascuno dei rischi individuati alla fase 1: ciò significa poter emettere un giudizio sull’esistenza del rischio nel caso in esame (ed eventualmente sulla sua gravità) oppure sulla conformità ed adeguatezza della situazione in essere rispetto alle esigenze di prevenzione e protezione dai rischi.
III. consentire l’Individuazione delle Misure di Prevenzione e Protezione da attuare in conseguenza degli esiti della Valutazione e stabilire il Programma di Attuazione delle stesse in base ad un ordine di priorità.
Sulla base di queste premesse, sono stati messi a punto da diversi soggetti dei sistemi di identificazione e valutazione dei rischi basati generalmente sull’uso di Liste di Controllo. L’utilizzo delle Liste di Controllo è normalmente adottato per affrontare problemi, quale è quello della Sicurezza del lavoro, che necessitano della raccolta di una serie di evidenze molto diversificate (aspetti tecnici, organizzativi, procedurali, psicologici, comportamentali, ecc...) e difficilmente trattabili con metodologie rigide o pseudo-matematiche.
In effetti i vantaggi che la Lista di Controllo presenta sono molteplici:
· facilità e versatilità di utilizzo (adattabilità ad una molteplicità di realtà aziendali, possibilità di esaminare l’Azienda secondo diverse fasi e diverse priorità);
· facilità di aggiornamento (aggiunta di nuovi questionari per nuove richieste normative, nuovi rischi, evoluzione delle conoscenze);
· versatilità per il successivo trattamento delle informazioni raccolte.
Soprattutto, la Lista di Controllo, ove debitamente costruita ed aggiornata, costituisce uno strumento che fornisce un aiuto a non dimenticare aspetti che possono essere rilevanti anche se non immediatamente evidenti; in tal senso essa costituisce lo strumento che viene incontro nel modo più naturale alle esigenze della Fase 1. della Valutazione, ossia la Sistematicità.
Per la redazione di questo Documento ci si è basati sul sistema elaborato dalla Eidos - Servizi Ambientali Padani srl (Via XX Settembre 12, 20075 Lodi), che ha sviluppato un apposito programma software denominato PARSIFAL (Programma per l’Analisi di Rischi, Sicurezza, Igiene e Fattori Ambientali nel Lavoro) in grado di gestire le Liste di Controllo (il cui insieme costituisce una raccolta di circa 1000 punti di verifica), guidare il loro uso, archiviare le risposte e procedere alla stampa della relazione sulla valutazione dei rischi, richiesta dalla normativa.
Il sistema elaborato dalla Eidos è stato parzialmente modificato per renderne più agevole l’utilizzo da parte di persone non esperte, ed in particolare spesso di estrazione umanistica e non tecnica, come buona parte del personale scolastico: dalle liste di controllo si sono ricavati gli “Obbiettivi specifici in materia di sicurezza e salute del lavoro” che indicano, in tutti i vari aspetti, quali dovrebbero essere le situazioni riscontrate nelle scuole per rispondere nel modo migliore alle norme di legge ed agli obbiettivi del D.Lgs. 626/94. Dal confronto di tali “obbiettivi” con le situazioni reali il personale scolastico può già individuare gran parte delle carenze eventualmente esistenti; si è pertanto previsto di riservare l’utilizzo diretto delle Liste di controllo, laddove necessario, ai tecnici chiamati ad affiancare i Capi di istituto per la redazione del Documento di valutazione dei rischi.
Per quanto riguarda i rischi, si è fatto riferimento alla classificazione dei rischi lavorativi predisposta dall’ISPESL, che si riporta di seguito:
A) Rischi per la sicurezza dovuti a:
A1) Strutture. Rischi da carenze strutturali dell'Ambiente di Lavoro relativamente a:
Caratteristiche dell'ambiente, Pavimenti, Pareti, Porte, Solai, Illuminazione, Viabilità interna ed esterna, ecc.
A2) Macchine. Rischi da carenze di sicurezza su macchine e apparecchiature relativamente a:
Protezione degli organi, Modalità di uso, ecc.
A3) Sostanze pericolose. Rischi da manipolazione di sostanze pericolose
A4) Impianti elettrici. Rischi da carenza di sicurezza elettrica
A5) Incendio-esplosioni. Rischi da incendio e/o esplosione
B) Rischi per la salute dovuti a:
B1) Agenti chimici. Rischi di esposizione connessi con l'impiego di sostanze chimiche, tossiche o nocive
B2) Agenti fisici. Rischi da esposizione a grandezze fisiche che interagiscono in vari modi con l'organismo umano:
Rumore, Vibrazioni, Radiazioni non ionizzanti, Microclima, Illuminazione, Radiazioni ionizzanti
B3) Agenti biologici. Rischi connessi con l'esposizione a organismi e microrganismi patogeni o non, colture cellulari, endoparassiti umani, presenti nell'ambiente a seguito di emissione e/o trattamento e manipolazione
C) Rischi per la sicurezza e la salute
dovuti a :
C1) Organizzazione del lavoro (Processi
di lavoro usuranti, Manutenzione degli impianti, Movimentazione manuale di
carichi, Lavoro ai videoterminali, ecc.)
C2) Fattori psicologici.
C3) Fattori ergonomici.
C4) Condizioni di lavoro difficili.
Data la specifica situazione degli Istituti scolastici, e la necessità di tenere conto di fattori quali la localizzazione, l’esistenza o meno di spazi idonei a svolgere tutte le attività scolastiche, tale classificazione è stata adattata individuando i Fattori di Rischio elencati in Tabella 1.
Come si osserva, vi sono due categorie di Fattori di Rischio:
I. rischi (per la salute e sicurezza di lavoratori ed alunni) comuni all’intero edificio scolastico (comprendenti anche gli aspetti organizzativi e gestionali),
II. rischi connessi alle particolari attività che si svolgono nei diversi reparti ed aree da analizzare.
Per “Fattore di Rischio” si deve quindi intendere ogni aspetto che può in qualche modo generare o influenzare il livello di rischio individuabile all’interno delle attività scolastiche, si tratti di fattori materiali (sostanze pericolose, macchinari,..) o di fattori organizzativi e procedurali (Sorveglianza Sanitaria, Piani di Emergenza, Istruzioni, Formazione e Informazione,...).
Nel Documento nella tabella 1
vengono elencati solo quei rischi che possono essere presenti nella scuola in
esame ( se non esiste, ad esempio, una
mensa, i rischi relativi non possono essere considerati).
Nell’analisi del Fattore di Rischio i vari punti di verifica sono stati esplicitati tenendo presenti, in linea generale, tre classi di riferimenti:
1. le richieste specifiche della normativa in vigore;
2. gli Standard internazionali di buona tecnica;
3. la rispondenza al “buon senso ingegneristico”
Questo significa che le Liste di Controllo sono state redatte mediante l’analisi accurata della Normativa vigente e degli Standard internazionali di buona pratica, integrando questo insieme di Norme e Standard, ove possibile, con indicazioni derivanti dal buon senso ingegneristico.
In particolare ci si è riferiti a
normative specifiche in campo di Barriere
Architettoniche, Prevenzione infortuni, Sicurezza nei posti di lavoro, Igiene
del lavoro, Prevenzione incendi, Impianti elettrici, Norme per la costruzione
degli edifici scolastici e per il collaudo degli edifici in genere,
Riscaldamento e risparmio energetico, Ascensori, montacarichi e affini, Igiene
degli alimenti, Impianti sportivi.
La valutazione dell’entità del rischio
viene effettuata tenendo conto della Probabilità
P del verificarsi di un Danno D.
La definizione della scala delle Probabilità fa riferimento
principalmente all’esistenza di una correlazione più o meno diretta tra la
carenza riscontrata ed il danno ipotizzato. In secondo luogo essa si può
ricavare basandosi sull’esistenza di dati statistici noti al riguardo, a
livello di unità o di comparto di attività. Infine, un criterio di notevole
importanza è quello del giudizio soggettivo di chi è direttamente coinvolto
nella realtà lavorativa, che spesso costituisce l'unica fonte di tipo
pseudo-statistico disponibile.
La scala di gravità del Danno, chiama invece in causa la competenza di tipo sanitario e fa riferimento principalmente alla reversibilità o meno del danno, distinguendo tra infortunio ed esposizione acuta o cronica .
Valore |
Livello |
Definizioni / criteri |
4 |
Altamente probabile |
· Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata
ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori · Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata in situazioni operative simili (consultare le fonti di dati su infortuni e malattie professionali, dell’INAIL, dell’ISPESL, ecc...) |
3 |
Probabile |
· La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se
non in modo automatico o diretto. · E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno. |
2 |
Poco probabile |
· La mancanza rilevata può provocare un danno solo in
circostanze sfortunate di eventi · Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi. |
1 |
Improbabile |
· La mancanza rilevata può provocare un danno per la
concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti · Non sono noti episodi già verificatisi |
Tabella 4 : Scala delle probabilità P
Valore |
Livello |
Definizioni / criteri |
4 |
Gravissimo |
· Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti
letali o di invalidità totale · Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente
invalidanti |
3 |
Grave |
· Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti
di invalidità parziale · Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o
parzialmente invalidanti |
2 |
Medio |
· Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità
reversibile · Esposizione cronica con effetti reversibili |
1 |
Lieve |
· Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità
rapidamente reversibile · Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili |
Tabella 5: Scala dell’entità del danno D
Definiti il danno D e la probabilità P, il rischio viene di norma automaticamente calcolato mediante la formula
R = P x D.
Un tale valore del rischio costituisce di per sé un punto di partenza per la definizione delle priorità e per la programmazione temporale degli interventi di protezione e prevenzione da adottare. La valutazione numerica del rischio permette di identificare una scala di priorità degli interventi, ad esempio:
R > 8
Azioni correttive indilazionabili
3 R 8 Azioni correttive necessarie da programmare
nel breve - medio termine
R < 3 Azioni correttive e/o migliorative da individuare e, se possibile,
programmare
Le
valutazioni numeriche del rischio sono peraltro personali e spesso opinabili.
Per questo, pur essendo opportuno effettuare tali valutazioni, non sempre è
consigliabile utilizzarle direttamente ed è preferibile definire con esse le
scale di priorità, ma non inserire i valori nel Documento di valutazione dei
rischi. Va anche tenuto conto del fatto che alcune carenze, di per sé tali da
non provocare rischi elevati nelle situazioni in esame, possono dover essere
eliminate con urgenza per non incorrere in sanzioni penali.
A questo proposito va tenuta presente la particolare situazione degli edifici scolastici nei quali gli interventi più urgenti sono il più delle volte di competenza delle Amministrazioni proprietarie di tali edifici, per cui il Capo di Istituto - datore di lavoro ha da un lato l’obbligo di richiedere tali interventi indicandone l’eventuale massima urgenza e l’ordine di priorità e dall’altro quello di adottare i provvedimenti sostitutivi necessari per eliminare o quantomeno ridurre a valori “accettabili” il rischio, ma non ha la possibilità di programmare gli interventi di eliminazione delle carenze.
In questo Documento si è pertanto evitato di indicare le valutazioni numeriche dei rischi, delle quali si è peraltro tenuto conto nell’indicazione delle priorità degli interventi da prevedere.
Tabella 1: Elenco dei Fattori di Rischio
RISCHI COMUNI ALL’INTERO EDIFICIO
SCOLASTICO
01. Organizzazione
del lavoro
02. Compiti, funzioni
e responsabilità
03. Analisi,
pianificazione e controllo
04. Formazione
05. Informazione
06. Partecipazione
07. Norme e
procedimenti di lavoro
08. Manutenzione e
collaudi
09. Dispositivi di
protezione individuale
10. Emergenza e
pronto soccorso
11. Sorveglianza
sanitaria
12. Localizzazione
13. Morfologia
14.
Dimensionamento EL
15. Dimensionamento MA
16. Dimensionamento MEI
17. Dimensionamento MES
18 Riscaldamento/distribuzione combustibile
19. Impianto
elettrico
20. Antincendio
21. Accesso e
fruibilità
22.
Ascensori/montacarichi
23. Barriere
architettoniche
24. Videoterminali
25. Climatizzazione
26. Esposizione al
rumore
27. Microclima
termico
28. Illuminazione
29. Carico lavoro
fisico MA
30. Carico lavoro fisico EL/MEI/MES
31. Carico lavoro
mentale
RISCHI LEGATI
ALLE ATTIVITA’ NEI REPARTI
32. Aule normali
33. Aule
speciali/laboratori MEI
34. Aule
speciali/laboratori MES
35. Aula
magna/auditorio EL
36. Aula
magna/auditorio MEI/MES
37. Uffici
38. Biblioteca
39. Palestra EL
40. Palestra MEI
41. Palestra MES
42. Spazio attrezzato
esterno MEI
43. Spazio attrezzato
esterno MES
44. Medicina
scolastica
45.
Preparazione/distribuzione alimenti
46. Servizi e
spogliatoi MA
47. Servizi e
spogliatoi EL/MEI/MES
48. Arredi
MA scuole materne
EL scuole elementari
MEI scuole medie inferiori
MES scuole medie superiori
|
n°
revisione |
data
approvazione |
firma
del Capo
di Istituto |
firma
Responsabile S.P.P. |
firma
Medico
Competente |
firma
Rappresentante Lavoratori |
Cap. 3 |
0 |
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|
|
|
Nei primi due paragrafi si descrivono le diverse situazioni riscontrate in merito a ciascuno dei Fattori di Rischio di cui in Tabella 1 e tenendo conto della lista delle situazioni ottimali di riferimento. Vengono evidenziate in grassetto le situazioni che non corrispondono a quelle ottimali. Nei paragrafi successivi vengono evidenziate quelle situazioni alle quali corrispondono rischi non trascurabili per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Laddove le situazioni sono diverse per i due edifici, vengono descritte separatamente nei singoli paragrafi.
_______________________________________________________________________________________________
Nel seguito va inserita la descrizione delle situazioni riscontrate in
relazione a ciascuno dei Fattori di Rischio di cui in Tabella 1 ; tale
descrizione può essere ottenuta correggendo le allegate situazioni ottimali di
riferimento (che costituiscono altrettanti obiettivi per il miglioramento della
Salute e Sicurezza dei lavoratori e degli alunni) in funzione delle situazioni
effettivamente esistenti nella scuola, evidenziando in grassetto, come sopra
indicato, le carenze riscontrate.
_______________________________________________________________________________________________
Il lavoro è svolto secondo procedure chiare e note ai lavoratori, alla formulazione delle quali gli stessi sono stati chiamati a contribuire. Compiti funzioni e responsabilità sono chiaramente assegnati e distribuiti rispettando le competenze professionali.
E’ stato organizzato il servizio di prevenzione e protezione ai sensi del D.Lgs. 626/94 e nominato il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. La sua nomina è stata comunicata agli Organi di vigilanza.
E’ stato eletto, o designato, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Non gli è stata fornita la formazione prevista dal D.M. 16/1/97.
E’ stato definito un programma per il raggiungimento di obiettivi concreti in tema di prevenzione dei rischi. La Scuola svolge con frequenza almeno annuale la riunione periodica di Prevenzione e Protezione dai rischi.
Tutti i lavoratori ricevono una informazione e formazione sufficiente ed adeguata specificamente incentrata sui rischi relativi alla mansione ricoperta. Non esistono manuali di istruzione e di procedimenti di lavoro.
L’organizzazione prevede l’effettuazione di manutenzione periodica e di collaudo di impianti, macchinari e loro parti che presentino rischi per i lavoratori e ne esiste documentazione scritta.
Ai lavoratori vengono forniti i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) necessari. I lavoratori sono consultati nella scelta dei DPI più idonei, informati e formati circa la necessità ed il corretto uso degli stessi. Il Capo di Istituto esige l’uso dei DPI e sanziona i lavoratori inadempienti.
Esiste un Piano di Emergenza che comprende un Piano antincendio ed un Piano di evacuazione, il cui contenuto è adeguato alle necessità della Scuola, noto ai lavoratori e periodicamente simulato (almeno due volte in ogni anno scolastico). Sono stati designati i lavoratori addetti alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione dell’emergenza. Non é stata loro fornita la necessaria formazione secondo quanto previsto dal D.M. 10/3/98.
Esiste ed è compilato con regolarità e tenuto a disposizione dell’autorità competente il registro dei controlli periodici previsto dall’art. 12 del D.M. 26/8/92 sulla prevenzione incendi per l’edilizia scolastica.
Esiste un servizio di pronto soccorso. Sono stati designati, e formati, i lavoratori addetti al pronto soccorso.
Presso ogni sede esiste il Registro degli Infortuni redatto conformemente alle vigenti disposizioni di legge.
E’ stato verificato se è necessario nominare il medico competente. Si è provveduto, laddove necessario, a tale nomina.
Esiste una collaborazione attiva fra datore di lavoro, medico competente, servizio di prevenzione e protezione, rappresentante dei lavoratori.
12.
Localizzazione
( da
redigere separatamente per SEDE CENTRALE e SUCCURSALE - ciò vale anche
per le altre voci ove necessario)
La
scuola e' facilmente raggiungibile a piedi, ma non con mezzi di trasporto pubblico o scolastico: la fermata dell’autobus è lontana.
Nelle
immediate vicinanza della scuola
l'attraversamento di vie di traffico avviene generalmente sotto il
controllo del vigile nelle ore di entrata ed uscita dalle scuole
La
scuola e' ubicata in località aperta, alberata e ricca di verde
La
scuola e' ubicata lontana da depositi e da scoli di materie di rifiuto, da
acque stagnanti, da cimiteri da cui provengano esalazioni moleste e nocive. La
scuola e' ubicata lontana da strade di grande traffico, da strade ferrate e da
aeroporti con intenso traffico e da industrie rumorose che possano arrecare
danno o disagio alle attività della scuola stessa
La
scuola e' ubicata in località non esposta a venti fastidiosi e non situata
sottovento a zone da cui possano provenire esalazioni o fumi nocivi o
sgradevoli
La
scuola non insiste su terreni umidi o soggetti a infiltrazioni o ristagni e non
ricade in zone franose o potenzialmente tali, né e' ubicata in prossimita' di
attivita' che comportino rischi di incendio e/o di esplosione
L'accesso
all'area scolastica e' comodo ed ampio munito di tutte le opere stradali che
assicurino perfetta viabilità
Non
esistono accessi all'area per l'intervento agevole dei mezzi di soccorso dei
vigili del fuoco (larghezza min. 3,5 m,
altezza libera min.4,0 m, raggio min. di volta 13,0 m, pendenza max <8%.,
resistenza min. al carico 20 t)
L'ingresso
principale e' arretrato rispetto al filo stradale per offrire sufficiente
sicurezza all'uscita degli alunni
(omissis)
.
Le
principali carenze ed i conseguenti interventi necessari, elencati in ordine di
priorità, sono indicati di seguito.
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P.es. L’edificio va messo a norma antincendio,
creando le compartimentazioni necessarie ed un numero adeguato di uscite
utilizzabili e tali da garantire che i percorsi di uscita non superino mai i 60
metri, installando una rete di idranti con relativo impianto di alimentazione
ed eseguendo tutti gli altri interventi richiesti dal D.M. 26/8/92.
Vengono qui comprese (pur se in alcuni casi sono già citate al
paragrafo precedente) anche quelle carenze di tipo strutturale che richiedono
un intervento urgente, ma di costo limitato, per cui può risultare opportuno
che la Scuola, in luogo di limitarsi ad adottare provvedimenti sostitutivi,
provveda direttamente all’intervento strutturale, richiedendo eventualmente il
rimborso della spesa all’Ente competente.
·
P.es. Va effettuata tutta una serie di interventi
organizzativi e di formazione per eliminare le carenze indicate al p.to 3.1:
tali interventi saranno indicati in dettaglio nel Cap. 4.
Oltre a quanto ora indicato, dovranno essere
ovviamente presi tutti i provvedimenti necessari per garantire al meglio la
sicurezza degli studenti e dei lavoratori finché non verranno effettuati gli
interventi di competenza degli Enti pubblici elencati al paragrafo precedente.
Un
discorso particolare va fatto per la
composizione delle classi, che non dovrebbero avere mai più di 25 allievi, non
solo per motivi didattici e regolamentari, ma anche perché il superamento di
tale numero impone degli obblighi dal punto di vista delle norme antincendio ai
quali non sempre è possibile adempiere.
Si è
evidenziata una serie di inadeguatezze rispetto alle norme tecniche per
l’edilizia scolastica ed alle esigenze didattiche, che possono non essere
considerate carenze dallo stretto punto di vista del D.Lgs. 626/94, ma che, comportando spesso condizioni di
lavoro non ottimali, andrebbero eliminate. Tali inadeguatezze sono state
elencate al p. 3.2, al quale si rimanda.
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n°
revisione |
data
approvazione |
firma
del Capo
di Istituto |
firma
Responsabile S.P.P. |
firma
Rappresentante Lavoratori |
Cap. 4 |
0 |
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In base alle risultanze della Valutazione si ritiene opportuno procedere agli interventi di adeguamento che sono elencati in dettaglio con le rispettive priorità.
Le priorità di intervento, definite in base alla metodologia di cui al Capitolo 2, vengono rispettate nella stesura del programma di attuazione, assegnando scadenze più ravvicinate a quelle misure aventi rischio maggiore.
Per quanto riguarda gli interventi di competenza del Comune di ............ e/o della Provincia, verrà immediatamente avanzata la richiesta di effettuare o quantomeno programmare tali interventi, indicandone le priorità
Per quanto riguarda gli interventi di competenza della Scuola nel seguito si riporta il relativo programma di attuazione suddiviso in tre scaglioni di tempo, in funzione di un ordine di priorità decrescente, secondo quanto esposto al par. 2.2 (pag. 9), e dei tempi comunque necessari per eseguire gli interventi.
Si rileva peraltro che tale scadenzario di massima dovrà essere supportato da successivi programmi attuativi di dettaglio, finalizzati ai singoli interventi. Ogni programma di dettaglio sarà verificato in corso d’opera in funzione della effettiva praticabilità dei singoli interventi.
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n°
revisione |
data
approvazione |
firma
del Capo
di Istituto |
firma
Responsabile S.P.P. |
firma
Rappresentante Lavoratori |
Cap. 5 |
0 |
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La realizzazione del programma attuativo di dettaglio emesso in corrispondenza delle priorità di intervento di cui al Capitolo 4 sarà oggetto di verifica periodica.
Si prevede di effettuare la prima verifica della realizzazione delle misure programmate e della loro efficienza, anche con l’intervento del rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza, a partire dal 3° mese dall’entrata in vigore del programma di attuazione, completandola entro la fine dell’anno scolastico.
Le successive verifiche dell’efficienza delle misure in essere e di realizzazione di quelle programmate saranno svolte con cadenza almeno annuale, in occasione della Riunione periodica di prevenzione dei rischi (art. 11 D.Lgs. 626/94).
L’organizzazione di suddette verifiche sarà curata dal Servizio di Prevenzione e Protezione.
Il Servizio di Prevenzione e
Protezione potrà avvalersi, se necessario e possibile, di apporti professionali
specifici dell’Ente Pubblico o esterni.
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Allegato n. 1 |
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Numero, qualifiche e
profilo professionale dei lavoratori addetti |
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Allegato n. 2 |
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Organigramma del Servizio
di Prevenzione e Protezione della Scuola |
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Allegato n. 3 |
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Planimetrie degli edifici
scolastici con indicazione della destinazione dei
locali |
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Allegato n. 4 |
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Elenchi delle materie
classificate pericolose, degli impianti e dei
macchinari e dei Dispositivi di
Protezione Individuale in dotazione |
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Allegato n. 5 |
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Elenco dotazioni
antincendio |
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Allegato n. 6 |
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Piano di Emergenza |
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